Sessualità alternative, parafilie, altri amori

Come l'evoluzione socio-culturale sta portando al riconoscimento di una pluralità di forme di amore e sessualità che si distaccano dalla norma tradizionale


Sessualità alternative, parafilie, altri amori

I movimenti di liberazione sessuale, i femminismi, le lotte delle community LGBTQIA+ hanno portato negli anni allo sviluppo di una maggiore attenzione alla vita sessuale di ciascuno. Porsi domande sulla propria identità e sul proprio piacere è sempre meno un tabù e sempre di più un tema importante per la propria autodeterminazione. 


Questa ricerca, a volte personale, a volte collettiva, ha fatto sì che tematiche un tempo oscure venissero via via in superficie: orientamento sessuale, identità di genere, ruolo di genere, espressione di genere sono argomenti che sempre più spesso, per fortuna, vengono presi in considerazione nella costruzione dell’io personale. Ci sono degli aspetti che possono essere percepiti come meno identitari ma che stanno diventando sempre più importanti quando abbiamo a che fare con l’altrə: l’orientamento relazionale e le preferenze sessuali.


Parliamo di
orientamento relazionale ci parla di che tipo di relazione l’individuo predilige: monogamia, anarchia relazionale, relazione aperta, poliamore e tutta quella serie di possiblità che la non monogamia etica include. La non monogamia etica prevede, infatti, che una persona possa avere più di un partner e che tutte le persone coinvolte siano informate e consenzienti. Dare una definizione di orientamento relazionale e non monogamia etica è solo il punto di partenza per una discussione molto più ampia e che può portare ad approfondire i vari tipi di relazione possibili, scoprire che questi sono tra loro tutti diversi e che ne esistono tanti quante relazioni esistono e coinvolgono il genere umano.


Con
preferenze sessuali intendiamo le preferenze che un individuo può esprimere in generale nel campo della sua sessualità. In questo caso specifico parleremo delle preferenze che riguardano le pratiche sessuali che vengono considerate fuori dalla norma (dove norma è inteso in senso statistico, ma vedremo che in questo caso la norma è una rappresentazione più che un dato reale), e che una volta venivano chiamate perversioni, nome che oltre a caratterizzare il tipo di pratica gettava automaticamente un giudizio negativo su chi questa pratica la metteva in atto.


Per affrontare questi argomenti partiremo a un concetto che sembra essere diventato mainstream ma che purtroppo viene troppo spesso banalizzato: il
consenso. Senza il consenso non potrebbero esistere né la non monogamia etica né le pratiche di sessualità alternativa ma dovremmo ricordare che il consenso dovrebbe essere alla base di tutte le nostre relazioni, nel nostro quotidiano.


L' evoluzione socio-culturale ha portato al riconoscimento di una pluralità di forme di amore e sessualità che si distaccano dalla norma tradizionale, come evidenziato sopra, dall'emergere e dalla crescente accettazione degli orientamenti relazionali e delle preferenze sessuali che non vengono più considerati ‘perversioni’. 

L'approccio gestaltico si concentra quindi sulla loro comprensione in termini di valenza relazionale e sulla ricerca dell'intenzionalità di contatto espressa da queste forme di sessualità. Questo approccio sottolinea l'importanza di una lettura non patologizzante, che riconosce la diversità sessuale e affettiva come parte integrante dell'espressione umana.


Il termine parafilia ha progressivamente soppiantato quello di “perversione sessuale”. È interessante prestare attenzione alle differenze tra questi due termini. 


“Perversione” deriva dal latino perversum, di cui la traduzione più diffusa è “stravolto”, ma anche “tortuoso”. Se inquadriamo questo termine nell’epoca in cui è stato utilizzato da Freud, agli inizi del secolo scorso, dove il concetto di “normalità sessuale” condiviso in Europa e USA era quello di un comportamento finalizzato alla riproduzione…. 


…possiamo apprezzare che l’intenzione fosse di voler “stravolgere” la sessualità “normale”, cioè repressa dell’epoca. Purtroppo però il termine perverso è stato spesso utilizzato con l’eccezione di “sbagliato”, peccaminoso e, ovviamente, demoniaco (“il Perverso” era una delle definizioni utilizzate da Dante per indicare il Demonio).


Nonostante l'abbandono del termine "perversione" nella letteratura clinica e accademica, la comprensione e l'integrazione delle parafilie come espressioni di "altri amori" (derivando l'etimologia dal greco para, oltre, e philia, amore) rimane un processo incompleto nel campo della sessuologia contemporanea. Le parafilie sono concepite come varianti della sessualità umana che possono manifestarsi in forme diverse da quelle riconosciute dalla norma "tradizionale".


L'analisi delle parafilie richiede un'attenzione particolare. Occorre cioè distinguere tra esperienze che non comportano sofferenza per l'individuo o per il suo contesto sociale e quelle che si configurano come "disturbi parafilici", caratterizzati da un significativo disagio o da implicazioni dannose per il soggetto o per altri. Esempi di ciò includono il voyeurismo non consensuale, che può generare piacere nell'osservazione furtiva di atti sessuali senza implicare una partecipazione diretta, contrastando con la capacità di stabilire relazioni sessuali consensuali.


Ulteriormente, è fondamentale operare una distinzione tra le parafilie e i comportamenti delinquenziali o criminali che si manifestano attraverso pratiche parafiliche, come nel caso del frotteurismo, dove l'individuo ricerca gratificazione sessuale attraverso il contatto fisico non consensuale in luoghi pubblici.


Un’altra complicazione nell’affrontare le parafilie è la tendenza a scivolare nelle interpretazioni psicodinamiche. La tendenza, cioè, a leggere ogni spostamento da una sessualità convenzionale come un segnale di turbe infantili o di buchi nello sviluppo della persona. 

Insieme alla confusione col comportamento criminale e delinquenziale, questa visione è responsabile per il mancato sviluppo di un interesse fenomenologico verso le parafilie. Piuttosto che studiarle, sono rimaste patrimonio della pornografia che da esse ha sempre attinto copiosamente, dimostrando come le parafilie accendano l’immaginario di molte persone e, come aveva ipotizzato Freud, appartengano a tutti/e noi.


Eppure, se diamo alla presenza o meno di comportamenti delinquenziali la funzione di spartiacque tra ciò che fa parte dell'amore è ciò che invece è sopraffazione e abuso, allora troveremo che desideri, fantasie e pratiche parafiliache sono presenti nella maggioranza degli esseri umani e dare loro dignità e attenzione può essere determinante per migliorare non solo la sessualità ma per rendere appagante l'intera vita affettiva è relazionale della persona. 


Share by: