IMPOTENZA ORGASMICA
ED EIACULAZIONE RITARDATA 

L’impotenza orgasmica è apparentemente più frequente nella donna, perché l’uomo in genere assume che eiaculazione e orgasmo siano la stessa cosa. 

L’impotenza orgasmica è apparentemente più frequente nella donna, perché l’uomo in genere assume che eiaculazione e orgasmo siano la stessa cosa. Ci sono uomini in cui l’impotenza orgasmica si manifesta con l’assenza anche dell’eiaculazione, ma per altri c’è l’eiaculazione senza le caratteristiche dell’orgasmo. Alcune donne, invece, presentano un eccitamento molto rapido seguito da un brusco abbassamento.

L’orgasmo è una scarica, più o meno forte, dell’accumulo di tensione provocato dall’intensa e prolungata eccitazione sessuale. A livello relazionale comporta una dissoluzione dei confini ed una esperienza di fusione con l’altro. Per l’individuo è un’esperienza importante per l’equilibrio psicofisico. Wilhelm Reich per primo ha esposto l’importanza dell’orgasmo per la salute dell’individuo e la medicina ha confermato molte delle sue intuizioni.

Da un punto di vista sociale l’orgasmo è un’esperienza "paradossalmente strutturante". È l’esperienza di perdere la nostra individualità, di non percepire più un me separato dall’ambiente che ho intorno. I francesi chiamano l’orgasmo “la piccola morte” e i tibetani chiamano la morte “il grande orgasmo”. Osho (1970), come altri mistici indiani, sosteneva che l’orgasmo è l’unica esperienza ordinariamente disponibile per l’essere umano dell’illuminazione, cioè di quello stato di consapevolezza improvvisa ma permanente in cui percepisco me e il mondo circostante non più separato e diverso ma formato da un’unica sostanza e coscienza. L’abbiamo definita paradossalmente strutturante, perché se possiamo fare l’esperienza di perderci, di non aver bisogno di confini chiari e netti con l’ambiente che ci circonda, vuol dire che non abbiamo bisogno di difenderci, che l’ambiente intorno è sicuro e accogliente, che io appartengo al mondo e il mondo appartiene a me.

Qui abbiamo già una prima suggestione dell’impotenza orgasmica. Se io percepisco il mondo pericoloso, sarei un incosciente a fare sparire i miei confini rendendomi vulnerabile. Senza confini l’altro può entrare in me come e quando vuole ed io non ho nessuna possibilità di impedirglielo.

Quindi, se usciamo dall’ottica deresponsabilizzante del “Non so cosa farci. Non ci riesco e basta” e ci assumiamo la responsabilità dell’evento vediamo che…

 

l’impotenza orgasmica esprime il rifiuto di abbandonarsi all’altro, di mollare il controllo e rinunciare ai propri confini, di accettare una piccola morte ed una piccola rinascita insieme con l’altro. In altre parole l’ambiente non è sufficientemente sicuro e/o noi non ci sentiamo sufficientemente forti da poter essere totalmente vulnerabili.

 

L’impotenza orgasmica è parente stretta dell’orgasmo precoce. Infatti entrambi hanno come effetto l’impedimento dell’esperienza della dissoluzione dei confini. La prima ci riesce non permettendo all’eccitazione e alla tensione di salire fino al punto di non ritorno. Il secondo, attraverso una piccola scarica, impedisce all’eccitazione ed alla tensione di raggiungere livelli alti e quindi ai confini di diventare troppo permeabili.

 

Facciamo attenzione ad alcuni errori !!

 

Cercare e volere a tutti i costi l’orgasmo, impegnarsi per accelerare l’evento tentando di “sentire” quanto più possibile…. Questa attenzione finisce per impedire il lasciarsi andare all’immaginazione, il controllo cosciente sul vissuto corporeo concreto impedisce la momentanea perdita di coscienza che accompagna l’esperienza orgasmica.

Gli uomini che manifestano questo problema spesso ricercano il piacere come se si trattasse di un lavoro da compiere, un imperativo e non un desiderio.

 

L’orgasmo non bisognerebbe né volerlo né cercarlo, perché mette fine all’esperienza dell’intenso scambio sessuale. L’orgasmo dovrebbe essere evitato e ritardato il più possibile….

 

L’orgasmo è veramente come una piccola morte: non la si può evitare, ma non la si cerca. Il Tao dell’amore, riprendendo l’antica saggezza cinese, afferma che l’uomo rimane forte e in salute eiaculando 1 volta su 7 rapporti sessuali (Chang, 1982). Se non lo prendiamo alla lettera come una prescrizione, ci indica quanto sia più importante l’intimità ed il profondo contatto sessuale con l’altr* rispetto alla scarica eiaculatoria.

Come per l’orgasmo precoce, l’esperienza del rallentare i movimenti genitali fin quasi a fermarli, per mettersi a parlare, affrontare sospesi o paure, favorire la crescita dell’intimità e fare quindi l’esperienza di un campo più sicuro è spesso un ottimo aiuto. Inoltre, questo modo di vivere il sesso, è già un’esperienza appagante, tanto che a volte le coppie decidono di non arrivare all’orgasmo, per cui tende a depotenziare l’ansia di “non riuscire ad arrivarci”.


Share by: